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Sviluppo sostenibile: l’Italia è in panne

auto ibridaMalgrado la risonanza internazionale, le pressioni delle associazioni ambientaliste e le rigide norme anti-inquinamento, quello dell’Italia con la sostenibilità non è un rapporto propriamente idilliaco.

Il pessimo piazzamento a livello europeo ne è una concreta dimostrazione; nella speciale classifica dedicata alle performance in termini di impatto ambientale, essa è infatti relegata nelle ultime posizioni.

Un timido segnale che testimonia la voglia di riscatto è arrivato con la sottoscrizione della cosiddetta Carta di Bologna, accordo ufficiale raggiunto in occasione dell’ultimo G7 sull’ambiente. In linea con quanto descritto dall’Agenda Onu 2030, il protocollo ha previsto per le grandi città italiane una serie di obiettivi tra cui la transizione energetica, la qualità dell’aria o ancora la risoluzione della questione rifiuti.

Uno dei progetti più ambiziosi però resta quello della mobilità sostenibile. In effetti, a riguardo, è stata prevista una collaborazione con il Governo allo scopo di adottare concrete misure sulle infrastrutture per la diffusione degli strumenti di ricarica indispensabili ad auto elettriche e a idrogeno, tutti mezzi che al momento risultano bloccati dall’inefficienza del Paese.

Il nostro mercato dell’auto, nonostante un generale calo delle vendite rispetto allo scorso anno, è attualmente contraddistinto da una nuova tendenza: l’aumento di auto ibride che ha fatto registrare un +54%.

A questo si aggiunge un altro dato interessante relativo alle alimentazioni poiché si è decisamente ridotto il numero di veicoli a benzina in favore della diffusione di automobili diesel e Gpl. Sul fronte elettrico la situazione rimane stabile con una quota di mercato molto bassa, ferma ad uno 0,1% che fa riflettere.

Sono tante le case automobilistiche che, per stare al passo con le nuove esigenze, hanno concentrato le proprie forze nella realizzazione di motori allo stesso tempo performanti ed “ecologicamente corretti”.

Tuttavia tra i numerosi elementi che non vanno assolutamente trascurati vi sono i pneumatici. Sì, può sembrare strano ma non lo è affatto.
L’attenzione che la tecnologia sta riservando all’ambiente ha investito anche la loro produzione.

Oltre a garantire buona aderenza e bassa rumorosità, questa ha focalizzato la propria attenzione sulla tematica ambientale. Difatti le gomme Yokohama su Specialgomme sono un chiaro esempio di quanto sia cresciuta la priorità green che nel caso specifico prevede:

  • un minore impiego di risorse naturali;
  • l’ottimizzazione della durata;
  • la riduzione di consumi e masse in movimento;
  • un impatto ambientale piuttosto circoscritto;

Le nostre città, visti i recenti sviluppi, potrebbero essere veri e propri laboratori, spazi adatti per sperimentare le soluzioni eco-friendly disponibili anche perché si avrebbero ricadute positive sull’ambiente come anche sulla sfera economica e sociale. Tuttavia a buone intenzioni non fanno seguito – al momento – passi concreti perciò la strada non può che essere in salita.

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