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Fiore di tagete, un toccasana per la vista

Il fiore di tagete (chiamato con il nome scientifico di Tagetes erecta, o più semplicemente fiore tagete o tagete, o ancora garofano indiano), è un fiore che si mostra in tutta la sua bellezza, con caratteristici colori sgargianti che variano dall’arancione al giallo, passando poi per il rosso. Originario del centro America, e in particolar modo di Messico e Guatemala, il fiore di tagete fu introdotto in Spagna già nel ‘500 come pianta ornamentale, anche se nei Paesi di origine in realtà non era utilizzato solamente come elemento naturale ornamentale, bensì anche a scopo curativo, contro le ulcere e le dissenterie.

In particolar modo, sebbene dalle sue corolle essiccate e ridotte in polvere sia ben possibile ricavare un colorante alimentare, in realtà rammentiamo come il tagete sia soprattutto un’importante fonte di luteina, che è un pigmento appartenente alla famiglia dei carotenoidi, e che risulta essere importantissimo per preservare la salute oculare.

Come dimostrato da numerosi studi in materia, infatti, questa sostanza è presente nella macula dell’occhio, dove agisce da filtro contro le radiazioni ultraviolette. Proprio secondo gli stessi studi, una sua carenza nell’organismo favorirebbe pertanto lo sviluppo della degenerazione maculare retinica e della cataratta, con conseguenze particolarmente nocive per la salute della vista.
Non è questo, comunque, l’unico motivo per cui molte persone ritengono il fiore di tagete un vero e proprio portento naturale. Il fiore fa bene infatti anche all’intestino, come dimostrato da uno studio dell’Università brasiliana di Santa Catarina, pubblicato su Nutrition Research, che ha mostrato che il tagete svolgerebbe anche un’azione antinfiammatoria a favore delle mucose intestinali. Insomma, se assunto nelle modalità consigliate e indicate, il fiore di tagete è utile anche per contrastare la colite ulcerosa. Tali effetti si dovrebbero all’azione fortemente antiossidante esercitata dal fiore, e sulla quale osno ancora in corso diversi altri studi.

Ricordiamo che proprio per le ragioni che sopra abbiamo avuto il piacere di riassumere, il tagete è oggi impiegato come estratto in molti integratori ideati per proteggere la retina (ma anche la pelle) dai danni ossidativi che sono conseguenti all’esposizione ai raggi solari, o ad altre fonti luminose, come la luce blu proveniente dagli schermi dei computer. In questi prodotti l’azione del tagete è generalmente combinata con quella di altri estratti vegetali, come quello di mirtillo, che può esercitare un’azione tutto sommato simile, e che dunque agisce in maniera sinergica e integrata.

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