Fed, emergono pareri contrastanti sui rialzi dei tassi

Negli ultimi giorni si sono riaperti i dibattiti sulla possibilità che la Federal Reserve possa effettivamente dar seguito a tre rialzi dei tassi di interesse di riferimento nel corso dell’anno, come preventivato al termine del FOMC di dicembre. Tra le voci discordanti, Lockhart (della Fed di Atlanta, membro non votante) si attende due rialzi dei tassi di riferimento nel 2017, ma il bilancio dei rischi è stato spostato verso l’alto dalla possibilità di uno stimolo fiscale, che non è ancora incluso nelle valutazioni attuali e che potrebbe rendere opportuna una stretta più vigorosa.

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Conti correnti senza spese: solo online o anche fisici?

bancomatLe banche tendono a presentare la gran parte dei loro Conti Correnti come prodotti a zero spese; sono infatti pochissimi i conti che oggi portano al pagamento di un fisso mensile. La maggior parte dei conti a zero spese sono però quelli online: non che si debbano aprire in rete, ma per i quali chi li possiede effettuerà la maggior parte delle operazioni online.

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Azioni, i bancari spingono i listini italiani (ma per quanto

bancheI listini europei mantengono una tendenza positiva, pur lieve, rafforzando i rialzi delle precedenti giornate fino ad arrivare a registrare importanti massimi di periodo; la conferma di una politica espansiva da parte della Banca Centrale Europea e, contemporaneamente, le attese per una soluzione dei temi più scottanti sul fronte bancario domestico rappresentano i temi di sostegno più importanti. Il clima odierno di maggiore propensione al rischio è anche alimentato dall’aspetto speculativo, legato a possibili operazioni di acquisizione, soprattutto nel settore media: in ambito italiano, chiaro sembra essere il riferimento alla lotta tra Fininvest e Vivendi su Mediaset, con il gruppo francese che sta cercando di raggranellare quote di partecipazione, e Fininvest che ha assunto una posizione piuttosto dura nei confronti dei transalpini, allungando una telenovela che non è ancora ben chiaro dove possa condurre a termine.

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Titoli di Stato, il referendum (per ora) non pesa

Financial GrowthLa seduta di ieri è stata positiva per i titoli di stato italiani, e solo marginalmente caratterizzata da qualche presa di profitto sulle scadenze più lunghe nei primi scambi del pomeriggio. A sostenere i Btp, con l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre oramai alle spalle, sono principalmente le aspettative verso la riunione della Banca centrale europea, che domani dovrebbe finalmente annunciare un prolungamento del Quantitative easing, attualmente in scadenza a marzo 2017, e in odor di proroga al settembre 2017, forse con qualche modifica strutturale.

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