Manca poco alla pubblicazione dei dati statuniteni sull’inflazione. Stando a quanto afferma la maggioranza degli analisti internazionali, il CPI ad agosto è previsto in rialzo di 0,3 per cento mese su mese dell’1,8 per cento anno su anno, con rischi verso l’alto sulla scia dell’aumento del prezzo della benzina, che è in parte dovuto alla chiusura delle raffinerie nella zona colpita dalla stagione degli uragani, e in particolar modo da Harvey (anche se in realtà in parte gli effetti si erano già verificati ben prima del disastro in Texas).
Lego ancora di moda, ma le vendite calano
I mattoncini Lego non hanno ancora issato bandiera bianca e, anzi, complici alcune novità, sono riusciti a garantirsi la sopravvivenza in un ambito in ci la tecnologia sembrava destinata a soverchiare qualsiasi regola di intrattenimento. Tuttavia, è anche vero che i mattoncini sono andati incontro a un evidente rallentamento delle vendite, che sta preoccupando i vertici dello storico gruppo danese.
Nel mondo più SIM che umani
Stando a quanto afferma l’ultimo mobility report di Ericsson, nel mondo vi sarebbero più SIM che esseri umani. Per il dossier – che precisa come nel corso del solo secondo trimestre del 2017 sono stati venduti ben 370 milioni di smartphone, in grado di costituire una quota di mercato dell’80% sul totale dei cellulari – al mondo vi sarebbero infatti circa 7 miliardi e 700 milioni di schede SIM attive, oltre il numero della popolazione mondiale, e 5,3 miliardi di utenti attivi.
Cresce bene il settore bancario cinese
Il settore bancario cinese continua a crescere con un ottimo ritmo. E probabilmente il merito è anche del governo del Paese asiatico, che nel corso degli ultimi mesi ha dato seguito a una intensiva campagna per poter cercare di scoraggiare un eccessivo indebitamento da una parte, e ridurre la tentazione a compiere uno shopping selvaggio all’estero. Due leve che hanno permesso alle grandi banche cinesi di poter contenere positivamente i «bad loans», e nel contempo poter recuperare forza sui propri margini operativi.
Come controllare l’attività dei dipendenti
Nelle aziende italiane non è possibile controllare ciò che i dipendenti fanno nel loro ufficio, se non monitorandone la produttività o impedendo l’accesso a siti internet di svago o intrattenimento. Ma cosa fare se si ha il dubbio che un dipendente non si comporti in modo irreprensibile? Sempre più spesso si sentono notizie di persone che, nell’orario di lavoro, non si trovano in ufficio. Oltre a questo lo spionaggio industriale è una realtà anche nel nostro paese, che può nuocere gravemente alle aziende. Un datore di lavoro può veramente fidarsi dei suoi dipendenti? Come può verificare alcuni dei dati riferiti in fase di colloquio preassunzione?