Un recente studio ha cercato di rispondere alla domanda se il kiwi fa bene alla salute mentale. I partecipanti erano adulti tra i 18 e i 35 anni che presentavano bassi livelli plasmatici di vitamina C. I ricercatori hanno diviso i partecipanti in tre gruppi: Un gruppo ha ricevuto un integratore giornaliero di vitamina C, il secondo ha ricevuto due kiwi al giorno e il terzo ha ricevuto una compressa placebo al giorno. I ricercatori hanno poi utilizzato dei sondaggi su smartphone per raccogliere i dati dei partecipanti, che sono stati sottoposti a esami del sangue ogni 2 settimane.
Ebbene, i partecipanti hanno assunto l’intervento o il placebo loro assegnato per quattro settimane e hanno risposto a sondaggi a giorni alterni. I sondaggi raccoglievano dati su diverse componenti, tra cui:
– energia e stanchezza
– umore
– benessere
– qualità e quantità del sonno
– livelli di attività fisica
In base alla loro analisi, i ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che consumavano il kiwi hanno visto un miglioramento dell’umore e della vitalità a circa 4 giorni e un miglioramento del benessere a circa 14 giorni.
I miglioramenti dell’umore hanno raggiunto l’apice tra il 14° e il 16° giorno. I partecipanti al gruppo degli integratori di vitamina C hanno visto miglioramenti dell’umore fino al 12° giorno circa.
Lo studio sottolinea l’importanza di integrare la vitamina C in un modello alimentare e come questo nutriente possa giovare alla salute mentale. Inoltre, suggerisce che i benefici possono essere più pronunciati se ottenuti da fonti alimentari integrali.
Nonostante i promettenti risultati a sostegno dei benefici del consumo di kiwi, lo studio presenta alcune limitazioni. Innanzitutto, si tratta di uno studio osservazionale, quindi non può dimostrare che il kiwi provochi un aumento dell’umore o altri risultati. In secondo luogo, si è basato sull’auto-segnalazione dei partecipanti, che non sempre garantisce l’accuratezza. Inoltre, lo studio è stato condotto nell’arco di 8 settimane e ha incluso solo un numero relativamente piccolo di partecipanti adulti in una specifica fascia d’età.
Anche l’impostazione dei sondaggi potrebbe aver limitato i risultati. Ad esempio, i ricercatori hanno incluso nei sondaggi solo alcuni dati della scala di valutazione del profilo degli stati d’animo e hanno inviato i sondaggi ai partecipanti solo a giorni alterni. Inoltre, i partecipanti erano relativamente sani dal punto di vista psicologico, quindi non è chiaro quanto l’intervento possa essere vantaggioso per le persone che sono emotivamente più stressate.
In aggiunta a ciò, i ricercatori non hanno specificato a che ora i partecipanti dovevano consumare gli integratori o i kiwi; una ricerca futura potrebbe esaminare l’impatto di questa tempistica sui risultati. Anche le differenze etniche tra i gruppi potrebbero aver influito sui risultati. I ricercatori riconoscono inoltre che altri componenti del kiwi, oltre alla vitamina C, hanno probabilmente contribuito ai benefici osservati dai partecipanti in termini di salute mentale. Infine, i ricercatori ammettono che c’era un certo rischio di bias di risposta positiva e che c’era un elemento non randomizzato quando si trattava di assegnare alcune cliniche all’intervento con i kiwi o con le compresse.
Nel complesso, i risultati indicano ancora i benefici del kiwi e della vitamina C per la salute mentale.