Qualche giorno fa abbiamo parlato di ipertensione, una delle condizioni più diffuse e “silenziose” nella popolazione di molti Paesi occidentali e, proprio per questo motivo, anche una delle più pericolose. L’ipertensione arteriosa viene infatti sottovalutata fino a quando diventa troppo tardi.
Ebbene, proprio per questi motivi è importante cercare di condividere con il proprio medico il proprio stato di salute, evitando di sottovalutare i segnali che potrebbero insorgere.
In particolare, bisognerà condividere con il proprio medico quelli che sono i fattori di rischio per l’alta pressione sanguigna. Ci sono infatti numerosi fattori di rischio che indicano una predisposizione allo sviluppo dell’alta pressione sanguigna, e tra questi uno dei più noti è la storia familiare: una storia familiare di alta pressione sanguigna è un rischio di ipertensione abbastanza importante, e bisognerebbe dunque prima di tutto comprendere se nella propria famiglia ci sono stati altri casi di questo tipo.
Un altro fattore di rischio è l’età. Si tenga infatti conto che l’ipertensione arteriosa diventa più comune tra tutte le persone con l’avanzare dell’età. Dopo tutto, quasi due terzi degli americani di 70 anni o più hanno la malattia, e le proporzioni sono piuttosto preoccupanti anche in Europa.
Ancora, anche se uomini e donne sono in genere ugualmente colpiti, le donne che usano pillole anticoncezionali e fumano sigarette hanno una maggiore probabilità di avere la pressione alta. Sul fronte delle etnie, l’ipertensione arteriosa è più comune tra i neri che tra i bianchi, sia che si abbiano sia che non si abbiano contemporaneamente anche altri fattori di rischio. Ci sono anche altri fattori che aumentano il rischio di ipertensione arteriosa e per i quali si può fare qualcosa: obesità (controllo del peso), mancanza di esercizio fisico (movimento), consumo di alcol (controllo del consumo o astensione), assunzione eccessiva di sale (riduzione dell’assunzione di sale).