Il nuovo ciclo di tensioni geopolitiche instaurate all’interno delle relazioni complicate tra Stati Uniti e Corea del Nord stanno pesando sui listini azionari: dopo i cali registrati in chiusura a Wall Street e sui mercati asiatici della mattinata, infatti, i listini europei registrano decise flessioni nella prima parte delle contrattazioni odierne.
Il clima sta infatti scontando l’avvenuto aumento della propensione al rischio, che sta favorendo l’acquisto di asset tipicamente difensivi, come quelli che sono legati al settore dei metalli preziosi, o all’interno del mercato valutario a safe haven come lo yen, o ancora, sul fronte del debito, alle obbligazioni core. Di contro, crescono le prese di profitto sull’equity, con i movimenti che risultano accentuati anche per la ridotta liquidità in relazione al periodo estivo.
In un simile contesto, il FTSE MIB cerca supporto sui primi livelli posti a 21.800-21.770 punti, ripiegando però dai massimi da fine 2015, registrati ancora nella seduta di ieri. D’altro canto, i ribassi sembrano limitati da ulteriori indicazioni positive sul fronte dei risultati societari, con i gruppi appartenenti all’indice Eurostoxx che hanno riportato fino ad ora crescite medie degli utili pari a circa il 30%, a fronte di una percentuale di sorprese positive che si attesta al 55%; miglioramenti sono registrati anche in termini di fatturato, con un incremento medio pari a circa il 6% (Fonte Bloomberg).