Sul fronte tendenziale, il tasso di occupazione sul nostro Paese è salito al 57,3 per cento, con un tasso in sviluppo positivo de +1,1 per cento sul 2015. L’incremento ha interessato soprattutto le donne, con un aumento del +2 per cento delle occupate, contro il +0,4 per cento degli uomini, che hanno il tasso d’occupazione in aumento al 48,1 per cento, che rimane però, ancora una volta, tra i più bassi a livello dell’intero vecchio Continente, e ulteriormente molto lontano da quello raggiunto dalla popolazione maschile (66,5 per cento).
Per le donne, inoltre, sta incrementando il tasso di partecipazione al mercato del lavoro, valutato che si sta assistendo a un trasferimento della popolazione femminile dall’inattività (-378mila unità) alla disoccupazione (+98mila unità). Il rischio principale, sottolineano gli analisti, è che con i ritardi nell’attivazione delle politiche attive e con lo stato di funzionamento dei centri per l’impiego si rimanga molto a lungo nello stato di disoccupazione.
Per quanto poi concerne i disoccupati, aumentano di 132mila unità rispetto allo stesso periodo del 2015, il tasso di disoccupazione si attesta oggi all’11,6 per cento, in aumento dello 0,4 per cento, mentre per il terzo trimestre consecutivo (e in modo ancora più significativo rispetto al passato) si è riscontrata una flessione degli inattivi (-528mila unità).
Infine, sul fronte dei voucher, i dati ufficiali affermano che unitamente ai buoni lavoro ne sono stati venduti 109,5 milioni, in aumento del 34,6 per cento sul 2015. Il dato su quelli riscossi per attività svolte nel 2015 è invece pari a 88 milioni, pari a 47mila lavoratori full time, con una quota dello 0,23 per cento del totale del costo del lavoro in Italia. In media, è dunque possibile calcolare che ogni lavoratore ha usufruito di 29 voucher l’anno, e che il 50 per cento di questi ha riscosso in media 217,50 euro netti.