Per la maggior parte delle persone che assumono statine per abbassare il colesterolo, il rischio di effetti collaterali è piuttosto basso rispetto ai benefici ottenibili, stando a quanto afferma una recente dichiarazione scientifica.
Insomma, nuove ricerche suggeriscono che i benefici delle statine superano i rischi. E, in tal senso, sembra che la dichiarazione formulata da parte dell’American Heart Association (AHA) abbia una portata molto ampia, tanto da applicarsi a coloro che – secondo le attuali linee guida – sono a rischio di infarto e ictus ischemici, ovvero degli ictus derivanti da coaguli di sangue.
Le statine sono farmaci che riducono il colesterolo delle lipoproteine a bassa densità (LDL) bloccando un enzima nel fegato. Circa un quarto degli adulti di età superiore ai 40 anni negli Stati Uniti usano le statine per ridurre il rischio di infarto, ictus ischemico e altre condizioni che possono svilupparsi quando la placca si accumula nelle arterie.
Tuttavia, fino a 1 persona su 10 di persone che assumono statine smette di usarle perché ritiene che il farmaco sia responsabile dei sintomi che sperimentano, anche se questo potrebbe non essere il caso. Mark Creager, direttore del centro cardiaco e vascolare presso il Dartmouth-Hitchcock Medical Center in Libano, NH, ed ex presidente dell’AHA, afferma che il colesterolo può aumentare significativamente il rischio di un attacco di cuore o ictus causato da un’arteria bloccata, e che l’uso delle statine, sotto controllo medico, può dunque apportare importanti benefici rispetto ai rischi collaterali che è possibile attribuir loro.