Uno studio pubblicato nel novembre 2016 sulla rivista Complementary and Alternative Medicine ha esaminato l’effetto del Cordyceps sinensis (Corbin) su pazienti con asma da moderato a severo.
Le specie Cordyceps vivono come parassiti su insetti e altri artropodi: specie che hanno una storia di discreto utilizzo nella medicina tradizionale cinese e sulle quali però non erano state condotte analisi cliniche controllate per testare l’efficacia di questa sostanza.
Ebbene, all’interno dello studio, 120 asmatici sono stati divisi in due gruppi: un gruppo ha preso Corbin, annotato nello studio come nome generale o pubblico per Cordyceps, e l’altro ha ricevuto un placebo. Entrambi i gruppi hanno anche ricevuto terapie tradizionali, tra cui corticosteroidi e beta 2 agonisti adrenergici.
Il punto finale per il confronto è stato un test chiamato HR-QOL o Juniper’s Asthma Quality of Life (AQLQ). Sono state inoltre applicate misure obiettive, tra cui un test di funzionalità polmonare e quello dei livelli ematici di marcatori infiammatori.
Il risultato? Dopo tre mesi i ricercatori hanno riscontrato un miglioramento significativo nei punteggi AQLQ e nella funzione polmonare nel gruppo che ha usato Corbin, oltre ai trattamenti standard. Più importante, c’è stata una diminuzione nell’espressione di cellule infiammatorie note come immunoglobuline (IgE e IgG) e interleuchine (IL-4) nel gruppo Corbin. Ciò che è stato ancora più sorprendente è però che vi è stata anche una riduzione nell’espressione di sostanze denominate metalloproteinasi della matrice (MMP9), che sono oramai considerate dai ricercatori come un importante indicatore di miglioramento (si tratta di agenti infiammatori tipicamente osservati nella BPCO).
In breve, i risultati suggeriscono che alcuni erboristi possono avere un effetto anti-infiammatorio. Naturalmente, altri studi sono ancora in corso per poter accertare tale effetto, ma l’input sembra essere comunque piuttosto incoraggiante.