In Francia l’indice di fiducia dei consumatori è rimasto stabile a 100 punti nel corso della rilevazione aggiornata alla fine del mese di aprile, e più o meno in linea con quelle che erano le ultime rilevazioni statistiche compiute alla fine del mese di marzo. Stando a quanto suggeriscono i confronti, il dato rispecchia quanto determinato dal consenso dei principali analisti economico finanziari, e oscilla attorno al livello di lungo periodo da quattro mesi a questa parte.
Scendendo in un livello di maggiore dettaglio emerge come lo spaccato denoti un quadro molto simile a quello già analizzato nel corso del mese precedente: il marginale peggioramento del giudizio sui redditi futuri è di fatti compensato da un giudizio più favorevole sulle condizioni di vita future e da un ulteriore aumento della propensione agli acquisti.
Tra gli altri dati che val la pena commentare, ribadiamo infine che le attese sulla disoccupazione sono migliorate e hanno toccato un livello che è il minimo dal 2008 a questa parte, sebbene a marzo il numero di disoccupati iscritti agli uffici di collocamento sia aumentato di 41 mila unità, a 3,508 milioni di unità, in incremento di 1,3 per cento mese su mese, ma in calo dello 0,9 per cento anno su anno, e oltre le attese di consenso.
Tra gli ulteriori dati diffusi in Francia, anche la flessione del numero di famiglie che si aspettano un aumento dei prezzi nel breve termine. Si tenga infine conto che tali rilevazioni sono state effettuate prima del primo turno delle elezioni francesi, e hanno dunque assorbito il clima elettorale e il suo effetto positivo sulla fiducia dei consumatori. Considerando l’esito del ballottaggio, non è certamente da escludere un ulteriore avanzamento del dato sulla fiducia dei consumatori nella rilevazione di maggio.