Daimler chiude 2016 con record di vendite

Il gruppo automobilistico tedesco Daimler ha annunciato ai propri stakeholders di aver chiuso il quarto trimestre del 2016 con un livello di utile operativo al netto delle componenti straordinarie in crescita su base annua del 35 per cento a quota 3,58 miliardi di euro, disattendendo però le stime di consenso che indicavano un valore di 3,74 miliardi di euro. Per quanto invece concerne l’intero 2017, Daimler stima di registrare una modesta crescita dell’utile a causa dei maggiori costi per lo sviluppo di nuovi modelli e come conseguenza del calo della domanda di camion.

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Forex, cambi volatili dopo le dichiarazioni di Draghi

Dopo le dichiarazioni super accomodanti del numero 1 dell’Eurotower Mario Draghi, sul Forex è tempo di cambi piuttosto volatili, con l’euro / dollaro che è sceso fino a 1,0650. In particolare, a pesare sull’euro è ora il timore sulla situazione politica francese, in corso di deterioramento per quanto concerne alcuni dei principali schieramenti, e con il pericolo che possano insorgere sorprese elettorali che andranno a premiare le parti più populiste e antieuropeiste. Il diffondendosi di una certa avversione al rischio è coinciso con la richiesta maggiore di una domanda di valuta rifugio, un quadro che peraltro giustifica il deciso rialzo dello yen nel suo ruolo di asset difensivo. Il cambio dollaro/yen scende infatti sotto 112.

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Migliorano gli indici di prezzo negli USA

Continuano ad arrivare nuovi segnali incoraggianti dall’economia statunitense, dove negli ultimi giorni sono stati riscontrati elementi positivi dai dati sugli indici di prezzo: in particolare, il CPI di dicembre ha registrato un aumento dello 0,3 per cento, in grado di condurre l’inflazione headline dall’1,7 per cento al 2,1 per cento anno su anno. In questo modo l’indice è così tornato al di sopra della soglia del 2 per cento dal giungo 2014, confermando il costante trend di rialzo per i prezzi, pur graduale.

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BCE, un quadro complicato per “aiutare” l’euro

Appare complicato il quadro 2017 per la Banca centrale europea, che ha inserito il pilota automatico con un QE da 60 miliardi di euro al mese per tutto l’anno, ma potrebbe essere costretta a intervenire per influenzare positivamente i mercati. Se tuttavia non vi saranno shock di particolare entità, è molto probabile che nella prima parte dell’anno avvenga un consolidamento dell’euro intorno ai valori attuali, quale risultato di un approccio BCE ancora espansivo e di un andamento del dollaro che ne ha favorito la debolezza relativa.

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