Le principali materie prime hanno aperto la settimana con quotazioni in leggero rialzo, e con il petrolio che prova a recuperare dai minimi di settembre. In questa fase, nonostante l’attesa per il meeting OPEC del 30 novembre da cui si attende un taglio della produzione, è proprio l’output petrolifero a minare la fiducia degli operatori. La sovrabbondanza di offerta è confermata dalla produzione OPEC, salita al massimo di ottobre, a cui si somma l’aumento delle piattaforme di trivellazione attive negli USA.
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Uno sguardo all’andamento di valute e materie prime
Il mercato valutario ha nelle ultime ore digerito quelle che è il primo tema cruciale della settimana, rappresentato dal meeting della Banca del Giappone, conclusosi con delle parziali sorprese che non hanno deluso i mercati finanziari. Il cambiamento di politica monetaria della Banca del Giappone ha determinato un iniziale calo dello yen contro dollaro ed euro, ma rimane comunque una certa attesa per la conclusione del meeting Federal Reserve di stasera, i cui esiti potrebbero condizionare più pesantemente il corso dei cambi valutari. Gli operatori appaiono titubanti e non prendono scommesse forti sul dollaro, nonostante il probabile nulla di fatto sul rialzo dei tassi USA finirà per favorire l’euro e penalizzare la divisa statunitense. In apertura europea il cambio euro/dollaro è in area 1,1150, dollaro/yen poco sotto 102 dopo la BoJ.