Secondo quanto affermano gli ultimi dati elaborati all’interno della campagna #Controllati della Società Italiana di Urologia, a coinvolgimento di oltre 80 centri in tutta la Penisola, un uomo su due soffre di prostata a il 15% di disfunzione erettile. Un quadro che sembra essere abbastanza preoccupante per il benessere sessuale degli italiani, tanto che gli esperti sottolineano che con simili statistiche si è tornati praticamente in dietro nel tempo agli anni ’50, quando alcuni temi erano un tabù e i genitori non ne parlavano con i figli.
Analizzando i dati dei centri urologici del territorio e di quasi 10 mila pazienti, con vita di coppia stabile, in parte sani e in parte affetti da una condizione di ipertensione, sindrome metabolica o familiarità per tumore prostatico, è emerso un quadro poco rassicurante, visto e considerate le condizioni di iperplasia prostatica benigna, prostatite o tumore della prostata (per il 53 per cento), disfunzione erettile (15,5 per cento), eiaculazione precoce (7,5 per cento), calo della libido (7,6 per cento) e patologie testicolari: in tutto, il 53 per cento degli italiani è interessato da un problema, cui aggiungere anche disturbi renali (6 per cento) o urinari (5,4 per cento).
Si conti inoltre la percentuale di italiani che soffre di problemi di nicturia (24,7 per cento), disuria (15,7 per cento), senso di svuotamento incompleto (18 per cento), urgenza minzionale (quasi 15 per cento) e aumentata frequenza (17 per cento).
Insomma, problemi che complessivamente sembrano interessare più di un italiano su due, nella popolazione maschile di età compresa tra i 25 e i 75 anni, con un impatto sensibile sulla vita personale e su quella di coppie. Problemi urinari e disfunzioni sessuali, collegate tra loro, secondo gli esperti hanno come comune denominatore la sindrome metabolica.