Il bollino blu è un requisito obbligatorio per le caldaie a gas o termiche.
Si tratta di una certificazione che deve essere rilasciata da ditte abilitate e da tecnici esperti, accertati dal Comune di ogni città italiana, previo controllo dell’impianto della caldaia atto a verificarne il corretto funzionamento.
Questi controlli avvengono mediante il test di combustione e l’analisi sui fumi di scarico.
Solo dopo aver accertato che tutto è regolare, viene rilasciato un bollino energetico (che consiste di tre tagliandi) da attaccare su ognuna sulla documentazione dell’impianto.
La ditta responsabile invierà successivamente il modello “G” insieme all’attestazione del versamento. Gli importi variano in base alla potenza impegnata dall’impianto.
Ogni quanto va fatto il controllo della caldaia?
I controlli di rinnovo bollino blu variano a seconda dell’analisi dell’emissione di fumi ed agenti inquinanti. Il test si esegue mediante il prelievo e la misurazione del materiale di combustione. Il tetto limite dei fumi di scarico è stabilito a norma di legge. Il bollino blu deve essere richiesto dal cittadino e la periodicità varia in base al tipo di caldaia. Se questa è posta in un ambiente esterno, o se è a stagna con meno di 8 anni di vita e una potenza inferiore a 35 kw, allora la scadenza di rinnovo è ogni 4 anni.
La scadenza di rinnovo del bollino blu ogni due anni invece riguarda le caldaie di età superiore agli 8 anni, o per quei dispositivi che si trovano in casa.
La scadenza di un anno invece è prevista per impianti condominiali, centralizzati, per le caldaie di potenza superiori a 100Kw, per le caldaie non alimentate a gas, per quelle a combustile solido o liquido, per quelle a legna, gpl, gasolio, pellet.
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