Il mercato valutario ha nelle ultime ore digerito quelle che è il primo tema cruciale della settimana, rappresentato dal meeting della Banca del Giappone, conclusosi con delle parziali sorprese che non hanno deluso i mercati finanziari. Il cambiamento di politica monetaria della Banca del Giappone ha determinato un iniziale calo dello yen contro dollaro ed euro, ma rimane comunque una certa attesa per la conclusione del meeting Federal Reserve di stasera, i cui esiti potrebbero condizionare più pesantemente il corso dei cambi valutari. Gli operatori appaiono titubanti e non prendono scommesse forti sul dollaro, nonostante il probabile nulla di fatto sul rialzo dei tassi USA finirà per favorire l’euro e penalizzare la divisa statunitense. In apertura europea il cambio euro/dollaro è in area 1,1150, dollaro/yen poco sotto 102 dopo la BoJ.
Sul fronte delle materie prime, il comparto Energia trascina al rialzo l’indice delle materie prime. Le quotazioni del petrolio sono in rialzo anche oggi grazie ai dati sulle importazioni giapponesi e a una dinamica delle scorte che appare segnalare un rallentamento del surplus. Le indiscrezioni di ieri circa un possibile accordo informale di taglio alla produzione, in Algeria nel weekend, fra produttori OPEC e non-OPEC, aveva già migliorato, e di molto, il sentiment degli operatori. WTI e Brent salgono entrambi di circa il 2%.
Tornando alla riunione FOMC delle prossime ore, ci attendiamo un nulla di fatto sul fronte dei tassi, ma aperture significative nei confronti della riunione di novembre e, soprattutto, in quella di dicembre, quando dovrebbe formalizzarsi il nuovo rialzo dei tassi di riferimento Fed.