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Carenza di ferro, che cosa mangiare?

Il nostro corpo elabora e utilizza il ferro a diversi livelli di efficienza. La quantità di ferro utilizzata dal nostro corpo per la crescita e lo sviluppo si basa su una serie di fattori, tra cui la fonte del ferro e ciò che altro viene mangiato allo stesso tempo.

Ciò premesso, ci sono due principali fonti di ferro: ferro da fonti animali [o ferro eme] o ferro da fonti vegetali [o ferro non eme].

Indipendentemente dalla fonte, è comunque necessario assicurarsi una dieta equilibrata per garantire che il ferro venga assorbito e che il corpo possa utilizzarlo correttamente, tenendo anche a mente che cibi diversi hanno effetti diversi sull’efficienza del ferro.

Per esempio, i fitati, che sono presenti nei cereali e nei fagioli, possono ridurre la biodisponibilità del ferro. Di contro, l’acido ascorbico, o vitamina C, può migliorare la biodisponibilità del ferro non eme. Ecco perché è così importante consumare cibi ricchi di vitamina C, migliorando la capacità di assorbimento del ferro da parte del nostro corpo.

Bene pertanto condire la nostras dieta con alimenti che garantiscono una maggiore biodisponibilità, come patate, anguria, frutti tropicali come i kiwi, broccoli, peperoni.

Uno sguardo attento dovrà poi essere riposto anche alla qualità del cibo. Il modo in cui coltiviamo i raccolti [maggiori rese per ettaro] sta infatti influenzando il loro valore nutrizionale. Quando diamo da mangiare queste colture al bestiame e ad altri animali, infatti, essi consumano meno ferro di prima. Quando mangiamo questi animali, riceviamo meno ferro da loro perché hanno meno ferro da… dare.

Oltre a ciò, sebbene ci possano essere alcune riduzioni nel consumo di carne rossa come le tendenze delle diete a base vegetale, è evidente che alcuni modelli alimentari tipicamente calorici e poveri di sostanze nutritive stanno divenendo i principali responsabili dell’inadeguata assunzione di ferro che porta a potenziali anemie.

Ancora, ricordiamo che sebbene tutti gli alimenti forniscano nutrienti, ci sono alcuni nutrienti di cui abbiamo bisogno di più e altri di meno. Tieni conto che nessuna dieta è in grado di dare a tutti i nutrienti di cui il loro corpo ha bisogno e allo stesso tempo soddisfare le preferenze di gusto e il budget di tutti.

Pertanto, è sempre fondamentale compiere scelte alimentari basate sull’accessibilità e sul gusto, avendo sempre cura di parlarne con il proprio medico di riferimento, l’unico consulente che potrà fornire raccomandazioni affidabili ed efficaci in ambito sanitario.

Integratori di ferro: vantaggi e effetti collaterali

Gli integratori di ferro sono prodotti che possono trattare l’anemia da carenza di ferro: le persone affette da anemia da carenza di ferro non hanno abbastanza cellule sanguigne sane per trasportare l’ossigeno alle parti del corpo che ne hanno bisogno. L’assunzione di integratori di ferro può invece aumentare la quantità di ferro nel corpo a un livello sano.

Naturalmente, è possibile avere una carenza di ferro ma non un’anemia da carenza di ferro. Le persone con una carenza di ferro possono avere la giusta quantità di emoglobina ma presentare sintomi simili a quelli dell’anemia da carenza di ferro, tra cui stanchezza, debolezza, vertigini, respiro corto, pelle pallida.

Sebbene sia improbabile che l’assunzione di un dosaggio adeguato di ferro provochi effetti collaterali, in alcuni casi, tuttavia, le persone che assumono integratori di ferro possono manifestare i seguenti sintomi:

  • diarrea
  • flatulenza
  • costipazione
  • nausea

Nella maggior parte dei casi, questi effetti collaterali si attenuano quando l’organismo si adatta all’integratore. Se qualcuno riscontra questi effetti collaterali ed è preoccupato, può rivolgersi a un medico.

Anche la presenza di una quantità eccessiva di ferro nell’organismo può essere problematica. L’emocromatosi, o disturbo da sovraccarico di ferro, causa l’accumulo di ferro nell’organismo. Senza trattamento, il disturbo da sovraccarico di ferro può danneggiare gli organi del corpo, tra cui cuore, fegato e pancreas.

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